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Nell'ultimo decennio il prodotto dell'Italia non è aumentato al passo di quello delle altre economie avanzate dell'Unione Europea. Perché l'Italia non riesce più a crescere e quali riforme sono necessarie per farla uscire dallo stallo in cui si trova? La nostra crescita è stata paralizzata dall'elevato debito pubblico prodotto dall'applicazione distorta e inefficace della ricetta keynesiana del deficit spending e da un insieme di lacci e laccioli che hanno imbrigliato la produttività dei fattori e ridotto la competitività del nostro sistema produttivo. Nel medio-lungo periodo un elevato debito pubblico produce una riduzione del tasso di crescita economica e quindi una perdita potenziale di posti di lavoro, un aumento dei lavori a tempo determinato di tipo precario e un impoverimento relativo dei redditi procapite. Questo saggio si propone di valutare i pregi, ma anche i limiti strutturali e di visione sul futuro della manovra di bilancio per il biennio 2011-12, indicando quali politiche sono necessarie per ridurre il debito pubblico e tornare a crescere. Se da una parte un minore debito pubblico può consentire un maggiore tasso di crescita economica e di occupazione, d'altra parte solo una maggiore crescita economica può ridurre il debito pubblico. Sono quindi essenziali le riforme che rimuovono le barriere all'aumento della produttività.